Etruschi maestri di scrittura

19 marzo – 11 settembre 2016
MAEC, Cortona
Etruschi maestri di scrittura

Cultura e società nell'Italia antica

La diffusione della scrittura etrusca è un tema affascinante che ci parla di introduzione di una lingua e di una cultura, quella del popolo etrusco, per mezzo di conquiste, contatti commerciali, scambi di idee, diretti o mediati, in tutto il bacino del Mediterraneo fra il VII sec. e il I sec. a.C.

Caratteristica saliente di questo idioma è che ad oggi, nonostante le grandi conquiste degli studi, benché si possa leggere con una certa facilità (utilizza un tipo di alfabeto greco), non è ancora ben compreso, soprattutto nei significati specifici delle parole, che non presentano parentele comuni con lingue antiche più note (specialmente quelle indoeuropee come il greco e il latino).

Questa arretratezza nella comprensione dipende essenzialmente dalla scarsa quantità di testi lunghi (in particolare dalla perdita di tutta la letteratura etrusca), e dalla brevità e ripetitività di altri tipi di testo di natura funeraria, giuridica o commerciale.

Tutto ciò ha contribuito a creare intorno alla lingua e al popolo etrusco un alone di mistero, alimentato anche da una distorsione eccessiva della loro immagine, derivata dagli scavi archeologici ottocenteschi che mirarono essenzialmente ad indagare i sepolcri, con tutto quello che ne consegue rispetto al tema della ritualità, e dell’idea immanente di preparazione meticolosa al momento della morte.
In questo senso anche la nota vicenda dell’origine di questo popolo trae alimento da una lingua che, anche agli orecchi dei contemporanei, pareva incomprensibile e arcaica.

Le recenti scoperte di epigrafi etrusche presso il sito di Lattes, Montpellier, che attestano la presenza stabile di probabili mercanti etruschi in suolo francese, il ritrovamento pochi anni orsono, a Cortona, del terzo testo etrusco più lungo al mondo, la Tabula cortonensis, nonché il progredire degli studi rispetto all’ultima mostra specifica, organizzata ormai oltre trenta anni fa, hanno portato il Museo del Louvre, il Museo Henri Prades di Lattes, e il MAEC di Cortona, da tempo legati da rapporti scientifici, a progettare una mostra, dal titolo Les Étrusques en toutes lettres. Écriture et société dans l’Italie antique, che intende rendere conto delle ricerche più recenti sul tema.

Una scelta di documenti, tra i quali alcune testimonianze maggiori dell’epigrafia etrusca (dalla Mummia di Zagabria alle lamine di Pyrgi), e più in generale della pratica della scrittura nel Mediterraneo antico, illustrerà la diversità dei supporti e delle tecniche della scrittura, ma anche le acquisizioni della ricerca.

L’esposizione intende far luce su tutti questi aspetti, dimostrando, con un nuovo catalogo, il progredire degli studi nella sintassi e nella grammatica, attraverso una rilettura o nuova presentazione di molteplici epigrafi, alcune delle quali di novità assoluta.
In particolare le iscrizioni, che spesso sono pertinenti ad oggetti di uso quotidiano, di culto, oppure veri e propri atti giuridici, statue, vasi, saranno inquadrate in mostra per settori di appartenenza: dalla sfera del rito, a quella del sacro, dall’ambito funerario a quello giuridico, per spiegare come, nel tentativo di comprendere un documento scritto, occorra riferirsi anche al contesto nel quale esso era collocato.
Un altro aspetto importante riguarderà i supporti e le tecniche scrittorie, le modalità di insegnamento e di trasmissione dell’alfabeto, le tipologie letterarie attestate, le vicende, talora avventurose, di alcuni testi lunghi (la mummia di Zagabria, la Tabula cortonensis, la Tabula di Capua, il cippo di Perugia, le lamine di Pyrgi).

Su questo aspetto generale, che sarà presentato sia a Lattes dal 17 ottobre2015 al 29 febbraio 2016 che a Cortona dal 19 marzo al 31 luglio 2016, si innestano le peculiarità locali, potendo Lattes enfatizzare le recenti scoperte epigrafiche relative all’abitato di commercianti etruschi, e Cortona puntare non solo su pezzi eclatanti come la Tabula cortonensis, ma su una tradizione antiquaria che, fin dal Settecento, con il sorgere dell’Accademia Etrusca, si cimentò con il tentativo di studio di questa lingua (basti osservare i contributi scientifici, allora di avanguardia, apparsi nei Saggi di Dissertazione).


Numerose saranno infine le iniziative culturali previste per tutto il periodo dell’evento (conferenze, convegni, mostre di arte contemporanea).

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