Museo del Castello e delle Ceramiche Medievali

Museo del Castello e delle Ceramiche Medievali

Un nuovo museo multimediale, divertente, per tutti

Tra le possenti mura del Castello di Piombino, affacciato sul mare davanti all'Isola d'Elba, è oggi custodito un eccezionale ritrovamento: centinaia di vasi in ceramica risalenti al XIII secolo, rinvenuti dagli archeologi nella chiesa di S. Antimo sopra i Canali, nei pressi del vecchio porticciolo della città.

Parte da qui il percorso didattico e museale che si snoda tra le sale per raccontare l’intero ciclo di vita dei reperti, dallo loro produzione fino agli usi nella cucina e nella tavola medievale. Seguendo le molte trasformazioni edilizie del castello, il visitatore ripercorre attraverso eccezionali reperti ceramici, da vedere e da toccare, le vicende del florido e vivace scalo portuale di Piombino dal Medioevo all’età moderna.
Una delle stanze accoglie i progetti che Leonardo elaborò per Piombino durante i suoi soggiorni in città. Di grande suggestione è la sala che accoglie le monumentali teste marmoree provenienti della Fonte dei Canali di Marina, dove Piombino ebbe origine dopo l’abbandono di Populonia.

Come arrivare al Museo

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Museo del Castello e delle Ceramiche Medievali

Museo del Castello e delle Ceramiche Medievali
Via del Castello
57025 Piombino (LI)

Servizi del museo

  • Bookshop
  • Laboratori didattici
  • Sala proiezioni
  • Sala per mostre temporanee
  • Servizio prenotazione
  • Guardaroba
  • Scheda in lingue
  • Accesso per portatori di handicap
  • Servizi per portatori di handicap

Galleria fotografica

Didattica

La didattica per le scuole costituisce uno degli aspetti più importanti delle attività della Parchi Val di Cornia SpA.

Il patrimonio storico-paesaggistico del sistema di Parchi e Musei gestiti dalla società si presta a essere un valido strumento formativo per le scuole.

Obiettivi didattici:

  1. conoscenza del patrimonio storico archeologico per favorire il senso di identità e sensibilizzare alla tutela dei Beni Culturali come patrimonio collettivo;
  2. conoscenza delle risorse naturali, anche in relazione alla disponibilità di materie prime e al loro sfruttamento da parte dell’uomo;
  3. sperimentazione della produzione antica per ripercorrere lo sviluppo delle tecniche che hanno modificato il rapporto fra ambiente, uomo e lavoro, delineando la storia economica del territorio;
  4. acquisizione dei principi fondamentali e della metodologie della ricerca scientifica (storica, archeologica, geologica e naturalistica).

Allegati